Anzitutto, cerchiamo di capire quando di solito si incontrano queste due sigle (GPT e MBR):

  • quando si deve formattare un nuovo disco esterno o interno;
  • quando si prova a installare Windows 10 o Windows 7 e 8 e compare un errore che dice che “Windows non può essere installato su partizione GPT”;
  • quando ci sono errori di avvio del computer che riguardano l’MBR, ossia il Master Boot Record.

MBR e GPT sono acronimi in inglese che identificano due tipologie di stili di partizioni delle unità disco.
In altre parole, MBR e GPT sono due modi diversi di memorizzare le informazioni sul partizionamento su un disco.

GPT (GUID Partition Table) è uno standard per la definizione della tabella delle partizioni di un disco fisso che rappresenta l’evoluzione del ben noto MBR (Master Boot Record).
GPT offre un meccanismo più flessibile per il partizionamento dei dischi rispetto al tradizionale MBR, porta con sé diversi vantaggi ed è parte dello standard EFI (Extensible Firmware Interface) il cui scopo è quello di sostituire il “vecchio” BIOS.

Sui sistemi più recenti dotati di UEFI (Unified Extensible Firmware Interface), “interfaccia” posta tra il firmware ed il sistema operativo e sostituto del tradizionale BIOS, è cosa sempre più frequenti trovare hard disk che fanno uso di partizioni GPT.

Oggi, nella maggior parte dei nuovi PC, il nuovo standard è GPT; l’unico motivo per cui si usa ancora MBR è la compatibilità, perchè sicuramente funziona con ogni versione di Windows e altri sistemi operativi.

La differenza principale tra GPT e MBR è legato ai limiti di MBR che GPT non ha, in particolare quello dei limiti di dimensione dei dischi per MBR, che non possono essere più grandi di 2TB.
Inoltre, un disco basato su MBR non può ospitare più di quattro partizioni primarie.

GPT è parte integrante dello standard UEFI (anche se è usato anche in qualche BIOS per superare il limite dei 2 Terabyte a partizione) ed utilizza degli “identificativi globali” (GUID) per riferirsi al contenuto di ciascuna partizione presente all’interno del disco.
Utilizzando GPT, inoltre, è possibile creare un numero di partizioni teoricamente illimitato anche se la maggior parte dei sistemi operativi ne riduce il numero a 128.

GPT memorizza anche i valori di controllo della ridondanza ciclica (CRC) per verificare che i dati siano intatti. Se i dati sono corrotti, GPT può notare il problema e tentare di recuperare i dati danneggiati da un’altra posizione sul disco.

Quali sistemi operativi supportano GPT?
Nel caso di Windows, solamente le versioni a 64 bit del sistema operativo possono essere avviate da partizioni GPT. Acquistando un personal computer o un notebook con Windows 8 o Windows 8.1 a 64 bit è quindi altamente probabile che venga fatto uso di partizioni GPT.
Su Windows 7, invece, la configurazione di default impone sempre l’uso del MBR in luogo di GPT.

Sui sistemi Mac di Apple basati sulla piattaforma Intel, GPT viene utilizzato in modo predefinito e non sarà possibile installare Mac OS X (a meno dell’impiego di particolari espedienti) su un hard disk MBR. Mac OS X, comunque, funziona su unità MBR: è solo l’installazione del sistema che di default non viene permessa.

Con le più recenti versioni delle varie distribuzioni Linux, invece, non esiste alcun problema: il pinguino si installerà e funzionerà sia su partizioni MBR che GPT.