Con la massiccia diffusione dovuta al basso costo, le memorie flash hanno letteralmente invaso il mercato popolando il circuito di innumerevoli periferiche di uso quotidiano.

Ne abbiamo viste di forme e colori più incredibili, ma pochi sanno cosa c’è al loro interno. Dal punto di vista elettronico una chiavetta USB è basata su un circuito relativamente semplice che ospita però componenti piuttosto complessi.

Il cuore di una pen drive è appunto il chip di memoria. Un particolare chip di tipo Nand che ha la funzione di conservare la “memoria” di ciò che viene salvato nella pen drive sotto forma di microscopiche cariche elettriche.

L’altro componente fondamentale per il funzionamento di una pen drive è il controller. Questo particolare chip ha il compito di gestire la distribuzione dei dati all’interno del chip di memoria, rendendo le operazioni di lettura e scrittura più veloci possibile e garantendo una durata del chip più lunga possibile. Queste operazioni vengono eseguite secondo i parametri di un algoritmo specifico imposto in fase di produzione.

Nelle operazioni di recupero dati da pen drive, quando la riparazione non è possibile, si provvede alla mappatura del chip di memoria e alla ricostruzione dei dati riproducendo appunto l’algoritmo del controller.